Votes taken by the red woman`

Posted: 16/3/2012, 18:18     +1?! - Benvenuto
Io sono Wonderincowoman, welcome to you.
Posted: 13/3/2012, 14:35     +2~ YOUTUBE - Off Topic



Viva i trip mentali e la mia incapacità di fare video del genere
Dio benedica Jax Teller/Charlie Hunnam.
Posted: 27/2/2012, 19:46     +8Iniziativa: Don't worry, be RINCO ! - Iniziative

Iniziativa nata da una discussione su Msn tra me e la bella Ela, considerando quanto i limiti del
rinco siano infiniti e quanto la cosa sia comune e diffusa su scala mondiale.
Quindi, uniamoci tutti in questa iniziativa e che Dio ci helpi!


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Adesioni:
Savannah.
Jane Loyd
«charlie»
Aquamarine
.Samuel.
ëvans`
.Dimitri
Jamie¹
.Alice
alex¸

Edited by Savannah. - 17/4/2012, 12:52
Posted: 25/2/2012, 15:23     +1Fuck everyone. I'm going to Hogwarts! - Benvenuto
Non sei per niente bella, mi dispiace :patwow: Però nonostante tutto mi piaci, ma si sa : love is blind.
Benvenuta my darling :pxcuo:
Posted: 23/12/2011, 15:03     +2Hello - DDGR
Soffici fiocchi di neve scendevano silenziosi e leggeri dal cielo minaccioso donando un netto contrasto tra esso e la terra. Altrettanto impercettibili erano i miei movimenti in quella glaciale distesa candida che annunciava l’ormai definitivo arrivo della stagione invernale. Temporali e folate glaciali erano i protagonisti del mese di Dicembre e con l’arrivo della notte le temperature crollavano vistosamente. Nemmeno le spesse mura del castello riuscivano a trattenere fuori gli spifferi gelidi. Ma quel giorno la tempesta venne sostituita dal candore della neve, tregua improvvisa regalata dalla pioggia. Tuttavia Dicembre portava con sé non solo l’inverno, ma anche la morte di una donna che fu fondamentale durante la mia infanzia: mia zia Meredith, sorella minore di mia madre. Eravamo molto simili fisicamente, entrambe dotate della stessa accidia e superbia, ed entrambe dimostravamo il nostro completo affetto solo alle persone alle quali tenevamo davvero. Il nostro rapporto era forse più confidenziale di quello che mi legava alla mia stessa madre. Avevo solo nove anni quando mio padre annunciò la sua morte. Allora mi disse che il suo cuore aveva improvvisamente ceduto, solo qualche anno dopo scoprii che era stata catturata dagli Auror fuori dal confine inglese, mentre con il suo gruppo di Maghi Oscuri tentavano di estorcere informazioni al segretario del Ministro, all’epoca in vacanza con la famiglia nella bella Parigi. Ricordo ogni lacrima versata, ogni pensiero d’odio e di vendetta contro l’intero corpo Auror. Della stessa vendetta mi ritrovai a parlarne spesso con zia Meredith, la quale nonostante non avesse mai nascosto il suo lavoro e il mio stesso destino, cercava di placare le mie sensazioni di potere caratteristiche dell’infanzia dicendomi “ Chi intraprende il viaggio della vendetta deve prima scavare due tombe Savannah “. Fin troppo spesso pensai che l’anima di Meredith non fosse del tutto oscura. Esisteva una speranza luminosa nei suoi grandi occhi color cioccolato, una luce troppo ampia e reale per rendere il suo ruolo credibile. Tuttavia, al contempo mi convinsi che forse fu proprio quel sentimento a segnare la sua fine, e mi augurai non fosse l’amore. Da più di cinque anni, lasciavo Hogwarts nel primo pomeriggio e visitavo il cimitero in cui era sepolta. Quel giorno le lapidi erano coperte da un velo candido che donava al luogo un’aurea ancora più triste. Senza esitazioni camminai tra le tombe, arrivando davanti alla sua lapide in marmo nero. M’inginocchiai, posando sul terreno bianco il mazzo di rose rosse che tenevo tra le braccia. Puntai la bacchetta nel portafiori vuoto che lentamente si riempì d’acqua e adagiai le rose scarlatte ad una ad una all’interno del vaso. Silenziosa fissai la foto che ritraeva il suo viso superbo e bellissimo. Il suo volto diafano era attorniato da folti boccoli castani, dello stesso colore dei suoi occhi espressivi e grandi. Sorrideva, ignara del suo destino. Mai il freddo respiro della notte fu tanto vicino alla mia mente. Sentivo in me la debolezza dell’essenza umana, l’inafferrabile scorrere del tempo e la fatalità di un destino probabilmente già scritto. L’impotenza davanti a certi avvenimenti aumentava il bisogno di fuga, di allontanamento da tutti. L’amore è la più grande debolezza umana, e inevitabilmente aveva contagiato anche me. Sorrisi debolmente alla fotografia, passando l’indice sui contorni della cornice. Solo allora mi sentii osservata. Spostai gli occhi prima a destra e poi a sinistra, non notando nulla nella distesa di tombe accarezzate dalla neve. Poco prima di guardare dietro le mie spalle, una mano gelida afferrò il mio polso sinistro.
Trattenni il fiato dallo spavento, ritrovandomi a fissare un volto completamente sconosciuto. Con la mano destra impugnai lentamente la bacchetta dentro il cappotto.
L’uomo scrutava il mio volto con una strana luce nei suoi occhi glaciali. Incurvai le sopracciglia, confusa.
« Lily ! Sei Viva.. com’è possibile? Dove sei stata tutti questi anni?» sussurrò emozionato.
Strattonai il polso dalla sua mano, che finalmente mollò la presa ferrea.
« Non so chi diamine tu sia , né cos’hai in mente con questa sceneggiata, ma sei fuori strada! » sbottai.
« Io non sono Lily. Mi chiamo Savannah! » dissi, scettica.
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